Fin dall’infanzia avevo una spiccata passione per il disegno e i colori che ho poi coltivato nel tempo.

Dopo aver frequentato la scuola d’arte Fausto Melotti, la mia pittura è stata caratterizzata da una continua ricerca sulla tecnica, i materiali, le armonie di colori, la sinuosità delle forme e le evoluzioni dinamiche delle linee.

Ben presto la semplice tela non mi soddisfaceva più e presi a trattare sia le tele che i pannelli su cui dipingevo, con fondi sabbiosi, inserimento di tela juta, tessuti e materiali vari, oltre a resine stese a spatola e a pettine. Mi interessa la matericità delle mie opere e mi appaga soprattutto il riverbero dei colori su queste particolari texture.

La. tecnica si evolve poi con l’inserimento dell’intervento gestuale che se pur calibrato, mi dà modo di esprimere le emozioni nel momento creativo, valorizzando maggiormente le mie opere.

Oltre agli astratti negli ultimi anni sto realizzando un ciclo di opere figurative, specie nell’analisi dell’universo femminile. Sono di questo filone “il tuo sguardo affascinante” “la fumatrice sexy” ecc. in cui le sfaccettature dell’animo della donna emerge nella carica espressiva attraverso la diversa valenza cromatica entro cui fermo le mie emozioni.

Non ho avuto grandi maestri o pittori di riferimento, oggi su internet si può visionare un po' di tutto; ricordo che mi affascinò molto una mostra di Kayone, nelle cui opere ritrovavo quei colori, forme e linee dinamiche che evocavano un po' le caratteristiche del mio stile che si stava definendo sempre più.

Dipingo per una forte passione mai sopita negli anni, quando lo faccio entro in un’atmosfera dove l’appagamento del gesto pittorico mi esclude dal resto del mondo.

Spero che le mie opere diano al fruitore quel piacere che provo anch’ io quando le realizzo e poi le riguardo, cioè il perdersi nella sinuosità delle forme e della composizione, spesso musicale, nel rincorrere la dinamicità delle linee, nel godere delle cromie, a volte contrastanti, a volte sfumate ma sempre armoniche, insomma mi piacerebbe come disse il poeta:

tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar me dolce in questo mare.